Il team tedesco domina a sud, superando il mitico Capo Horn e aggiudicandosi il trofeo Roaring Forties
Team Malizia, che contemplava un ritorno a Città del Capo dopo le avarie all’albero nei primi giorni della terza tappa e che oggi ha raggiunto Capo Horn con una persona d’equipaggio infortunata, ha superato tutti questi difficoltà e molto altro ancora per guidare la flotta di The Ocean Race oltre questo simbolo della navigazione oceanica.
“È un grande risultato per tutto il team essere qui”, ha detto Will Harris da Malizia mentre il suo team si avvicinava a Capo Horn. “E soprattutto essere qui al comando. Se pensiamo all’inizio della tappa, ai problemi all’albero e ai venti forti degli ultimi giorni, ritengo sia stato fatto un lavoro straordinario per essere a questo punto. Siamo orgogliosi di tutto il team che è riuscito ad arrivare fin quaggiù e siamo anche grati a tutti coloro che a terra hanno reso possibile tutto ciò”.
“Al momento fa molto freddo. Il vento è leggermente più leggero, il che è un sollievo dopo gli ultimi giorni di condizioni decisamente estreme. E spero che, quando ci avvicineremo al Capo, sia abbastanza tranquillo da permetterci di vederlo bene. È la prima terra che vediamo da 30 giorni a questa parte”.
Team Malizia ha superato la longitudine di Capo Horn alle 16:23 UTC di lunedì 27 marzo, 29 giorni, 4 ore e 8 minuti dopo la partenza da Città del Capo.
Doppiando Capo Horn al comando, lo skipper di Malizia Boris Herrmann e il suo team sono entrati a far parte delle “leggende del sud” aggiudicandosi il Trofeo Roaring Forties, assegnato a chi ha effettuato la navigazione più veloce tra il Capo di Buona Speranza in Africa e Capo Horn in Sud America.
L’equipaggio di Malizia ha conquistato il titolo da Capo a Capo in 27 giorni, 17 ore e 31 minuti.
Poiché la terza tappa è la più lunga nella storia di The Ocean Race, è la prima volta che il trofeo viene assegnato per un percorso senza scalo tra i due capi che segnano i confini orientali e occidentali dell’Oceano Atlantico meridionale.
La navigazione alle latitudini meridionali, che i velisti di The Ocean Race chiamano Oceano Meridionale, non è mai facile. Il passaggio di Capo Horn deve essere sempre conquistato, e questa volta non è stato diverso.
Domenica, Team Malizia ha avuto una situazione preoccupante a bordo quando Rosalin Kuiper è stata sbalzata dalla sua cuccetta e ha battuto la testa, riportando un taglio e una commozione cerebrale. Fortunatamente, con il supporto di un consulto medico professionale, il team è stato in grado di chiudere la ferita e Rosie ha potuto riposare e riprendersi. Secondo le prime indicazioni, la velista olandese si sta rimettendo bene.
È incredibile che dopo trenta giorni di regata nella tappa 3, Team Malizia abbia attraversato la longitudine di Capo Horn con un vantaggio inferiore alle 20 miglia su Team Holcim-PRB, ed entrambe le barche abbiano finalmente guadagnato un po’ di margine su Biotherm e 11th Hour Racing Team, che sono scesi a 250 miglia di distanza.
“Sarà una battaglia fino al traguardo di Itajaí”, è stata la valutazione di Harris. “Il Team Holcim-PRB è a poche miglia da noi. Stanno facendo un ottimo lavoro per spronare anche noi. Dovremo dare il meglio di noi stessi. La strada da percorrere è ancora lunga – 2.000 miglia – e non vediamo l’ora di percorrerla”.
Le condizioni leggere che hanno penalizzato Biotherm e 11th Hour Racing Team nelle ultime 12 ore dovrebbero lasciare il posto a venti più forti, ma con un ritardo di 250 miglia, il passaggio di Capo Horn è ancora distante circa 18 ore, ed è ora previsto per martedì mattina UTC.
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